L’ardesia è una roccia metamorfica di origine sedimentaria, tipica dei territori liguri (in particolare viene estratta nell’area del Tigullio nelle cave di Lavagna e Fontanabuona); è classificata come roccia tenera o semidura in quanto facilmente scindibile in lastre piane, leggere e sottili. Proprio per queste la sue caratteristiche geomorfologiche si presta in particolare a tutti i tipi di lavorazione eseguiti su lastra e dunque è materiale adatto per le pavimentazioni.
La sua storia si può dire essere millenaria dato che sono stati rinvenuti reperti di un’antica necropoli, antecedenti all’epoca romana, in cui le pietre tombali erano tutte realizzate in ardesia e da sempre il suo utilizzo principale è quello di materiale di copertura per i tetti. Inoltre i palazzi nobiliari genovesi e liguri sono caratterizzati proprio dalla presenza, oltre che di coperture in lastre d’ardesia, di splendide pavimentazioni realizzate in questo materiale naturale, che molto spesso veniva utilizzato in accoppiamento ad altri tipi di pietre, quali marmi bianchi o colorati, per ottenere originali geometrie e motivi a seconda del gusto e della fantasia del committente.
Senza ombra di dubbio non è una delle pavimentazioni più utilizzate e comuni dell’edilizia residenziale contemporanea, ma negli ultimi anni l’ardesia è stata riscoperta e rivalutata nei settori dell’arredamento e dell’interior design non solo per gli usuali scopi a cui è da sempre destinata, ma anche per la realizzazione di soluzioni estetiche estremamente originali e moderne, anche grazie al fatto che gli sviluppi tecnologici e produttivi hanno permesso la scoperta ed il perfezionamento di prodotti specifici che hanno permesso di superare le iniziali difficoltà manutentive e di conservazione intrinseche del materiale stesso.
L’effetto di un pavimento in ardesia varia a seconda della lavorazione scelta: esistono principalmente tre tipi di finiture: a spacco di cava, che riproduce l’effetto originario della pietra e si addice sia ad ambienti rustici e di campagna, rievocando una spiccata presenza della natura che ad ambienti dal design moderno, risultando perfettamente abbinabile con mobili laccati lucidi bianchi o colorati; le lastre possono poi essere levigate, come si usava fin dall’antichità (il classico pavimento genovese infatti è costituito da lastre d’ardesia levigate di forma ottagonale e dado di marmo bianco) ed in questo caso si ottiene sempre un pavimento dall’aspetto molto elegante che a seconda delle geometrie e degli accostamenti scelti può sposarsi perfettamente ad arredi sia di tipo moderno che d’antiquariato; si può avere, infine, una finitura bocciardata.
In realtà non vi sono limiti alla fantasia per l’impiego di questo materiale: può essere utilizzato da solo, in abbinamento con altre pietre o addirittura altri materiali quali cotto, acciaio, legno; ed ovviamente, dato il primario utilizzo nelle coperture, si tratta di un materiale indicato sia per glia ambienti interni che per quelli esterni, considerando l’altissima impermeabilità ed il fatto che possiede (soprattutto nella lavorazione a spacco) altissime proprietà antisdrucciolevoli.
Il colore tipico dell’ardesia è ovviamente il nero-grigiasto, il colore della vecchia e cara lavagna di scuola (che oggi va scomparendo ma che pure d’ardesia era fatta!), esistono però oggi in commercio svariate colorazioni d’ardesia che spaziano dal “Verde Brasil”, al rosso, al rosa, al bruno e permettono di ottenere originali effetti cromatici.
Come tutte le pietre anche l’ardesia ha pregi e difetti: come già ricordato è materiale antisdrucciolo ed impermeabile, ma pur presentando un’alta resistenza a compressione e rottura per poter mantenere inalterato nel tempo il suo aspetto originario ha bisogno di cure ed attenzioni.
Innanzitutto quando si parla pavimentazioni realizzate in ardesia levigata, in qualsiasi ambiente della casa esse si trovino, è sempre consigliabile effettuare un trattamento antigraffio, nel caso in cui poi si utilizzi questo tipo di materiali in bagni e cucine è bene sottoporli ad un ulteriore trattamento specifico con acqua ed oleorepellente.
Per quanto riguarda la pulizia è bene evitare assolutamente prodotti acidi o con proprietà anticalcaree che potrebbero scolorire il materiale ed è sufficiente usare comuni detergenti non aggressivi.
Immagini tratte da: www.ardesit.it
Sara Raggi