L'ardesia, nonostante sia nota ai più essenzialmente come materiale per il rivestimento delle coperture, viene impiegata da sempre come materia prima per la costruzione di scale e gradinate, soprattutto nei territori d’origine: si tratta di una funzione molto antica, riscontrabile in nuce già nelle rudimentali scalinate tipiche del mondo contadino ligure che altro non erano che semplici sporgenze uscenti da muretti reggi fasce. Queste arcaiche sperimentazioni sono tutt’oggi visibili lungo i sentieri che portano al monte San Giacomo (che si trova in Liguria a Cogorno, nell’entroterra tra Chiavari e Lavagna).
A differenza di altre pietre, come ad esempio il marmo, che da sempre si distinguono per essere ad esclusivo appannaggio di persone ricche e benestanti, l’ardesia storicamente era una pietra per tutti. Se da un lato dunque veniva utilizzata dai contadini in quella che oggi definiremmo una lavorazione a spacco, dall’altro, levigata e lucidata o in alcuni casi bocciardata, rappresentava la pavimentazione alla genovese per eccellenza: i saloni e le scalinate dei signori proprietari di eleganti e lussuosi palazzi non potevano fare a meno dell’ardesia, spesso accoppiata a decorazioni ed intarsi in marmo bianco o colorato.
Per le scale in ardesia un tempo si era soliti utilizzare, in particolar modo per ricoprire le pedate, lastre di notevole spessore in modo tale da limitare gli inconvenienti dovuti all'usura. Oggi la scala in ardesia può essere una protagonista assoluta all’interno di un’abitazione che si sviluppa su diversi livelli; è possibile infatti realizzare svariate composizioni differenti dal punto di vista del design e del metodo costruttivo, da scegliere in base alle proprie esigenze e a seconda del proprio gusto personale. In ogni caso comunque l’utilizzo dell’ardesia rende elegante, prezioso e affascinante ogni ambiente in cui si trova, tanto più se si tratta di una scala, che già di per sé è un elemento caratterizzante lo spazio, che da solo è capace di movimentare e rendere intriganti i locali più “piatti”.
Estremamente elegante è, per il rivestimento delle pedate, l’utilizzo di lastre levigate, che rispetto a quelle a spacco, presentano superfici decisamente più regolari, morbide e sinuose: questo tipo di finitura si presta ugualmente bene ad interni di tipo classico che richiamano le lussuose scalinate d’un tempo che ad ambienti moderni che attraverso l’uso di questa pietra possono esaltare le proprie caratteristiche di semplicità e funzionalità.
Anche per quanto riguarda le gradinate esterne le soluzioni percorribili sono molteplici. Bisogna innanzituto dire che l’ardesia è davvero un materiale adattissimo all’uso esterno sia per le scale che per quanto riguarda le pavimentazioni vere e proprie, ma anche i rivestimenti murari, presenta infatti superfici altamente impermeabile inoltre la finitura a spacco è senza dubbio la più indicata perché rende le superfici, non solo molto interessanti dal punto di vista estetico, ma anche assolutamente sicure perché naturalmente antiscivolo. In ambienti dal sapore rustico o di campagna è possibile replicare le arcaiche scale d’ardesia dei contadini, sovrapponendo l’una all’altra lastre di pietra dalle dimensioni sempre più piccole ma dalle geometrie irregolari, che sembrano quasi essersi accostate casualmente e naturalmente le une alle altre.
Anche l’ardesia, come tutte le altre pietre, per poter mantenere inalterato nel tempo il suo aspetto originario ha bisogno di particolari cure ed attenzioni. Innanzitutto per le scale interne realizzate in ardesia levigata è sempre meglio effettuare un trattamento antigraffio ed eventualmente anche antimacchia; per quanto riguarda invece la pulizia quotidiana è sufficiente usare comuni detergenti neutri evitando assolutamente prodotti acidi o con proprietà anticalcaree che potrebbero scolorire il materiale. Per lucidare l’ardesia esistono prodotti specifici a base naturale forniti dalle ditte produttrici ma è possibile utilizzare la comune cera per pavimenti, che accentua e fa risplendere le tonalità scure della pietra mettendone in risalto le venature.
Immagini tratte da www.gaverini.it
Sara Raggi