Il cotto è una delle pavimetazioni più antiche ed affascinanti nella storia dell’uomo.
I primi segni di costruzioni in cotto risalgono al VI A.C. nell’antico Egitto per poi diffondersi lentamente in tutto il bacino del Mediterraneo grazie agli Etruschi, Romani e Greci.
Il metodo originario di produzione del cotto è quello tutt’ora utilizzato: i processi sono, certamente, avanzati tecnologicamente permettendo un risparmio di tempo ed economicizzando il ciclo produttivo.
L’argilla è il materiale alla base del cotto sia in passato che in presente; una volta impastata viene successivamente cotta per conferire al mattone la consistenza e le particolarità tipiche del materiale.
Originariamente l’argilla veniva essiccata al sole, in seguito, si è appreso che la cottura dava caratteristiche superiori alla semplice essicazione.
Oggi, il cotto ha rafforzato molto la sua posizione, trasformandosi da materiale povero a materiale nobile usato prevalentemente in edifici di prestigio quali ville o appartamenti di lusso sia per pavimenti, sia come rivestimento sia per coperture e sottotetti.
Nella ristrutturazioni di casolari di campagna o di ville antiche questo materiale fà da padrone.
Il suo utilizzo spazia, quindi, sia in aree interne sia in aree esterne.
Il cotto, dopo la cottura, risulta essere un prodotto molto poroso e, di conseguenza, assorbe sia liquidi che sporco rendendolo molto delicato e ostile alla pulizia.
Per ovviare a questi inconvenienti sono disponibili trattamenti capaci di impermeabilizzare e proteggere l’argilla: in passato venivano utilizzati olii e vernici mentre oggi esistono appositi trattamenti non tossici che assicurano un’eccezionale tenuta alle macchie, una facilità di pulizia, una resistenza all’usura senza compromettere il sapore antico, l’aspetto caldo ed accogliente, il naturale colore rosato tipico di questo stupendo materiale.