Quando si parla di cotto ci si riferisce ad un materiale antichissimo, assolutamente naturale e dal fascino intramontabile, composto unicamente da una miscela d’argilla impastata con acqua e cotta ad altissima temperatura. Si tratta di una tipologia di pavimento assolutamente resistente sia al gelo che all’usura (tanto che moltissime delle pavimentazioni rinascimentali in cotto sono tutt’ora esistenti), proprio per questo è adatta a qualunque impiego sia interno che esterno e con particolari e semplici accorgimenti è perfetta anche per la cucina.
Ancora oggi le mattonelle di cotto possono essere realizzate artigianalmente, proprio come veniva fatto una volta, (ovviamente il prezzo di un prodotto del genere è piuttosto elevato, ma il fascino del pezzo unico è indiscutibile!) o industrialmente; inoltre a seconda del tipo d’argilla e della zona di provenienza si possono avere colorazioni differenti che vanno dal rosso-rosato fino al giallo paglierino, con sfumature di ocra e perfino di grigio; anche gli effetti possono essere i più disparati a seconda del tipo di finitura scelta e delle dimensioni delle singole mattonelle.
Si tratta sempre e comunque di un materiale bellissimo, capace di trasmettere una sensazione di calore ed accoglienza senza eguali, che regala alla cucina quell’impressione d’altri tempi di tepore domestico: risulta perfetto per cucine dal sapore rustico e classico, soprattutto con finiture piuttosto grezze, mentre levigato o con trattamenti superficiali che lo rendono particolarmente brillante si accosta benissimo a mobili moderni. Per scegliere correttamente bisogna innanzitutto distinguere tra cotto tradizionale che non subisce nessun trattamento specifico e dunque deve essere impermeabilizzare subito dopo la posa, il prefinito che è già impermeabilizzato e va solo cerato e quello finito che è in assoluto il più resistente, è già protetto da un rivestimento ceramico e non necessita particolari attenzioni per cui risulta essere il più adatto per ambienti difficili come la cucina.
Sara Raggi