I pavimenti, siano essi in pietra, ceramica, legno o gomma, possono avere diverse finiture superficiali: lucido, opaco, striato, sabbiato, ruvido, a spacco naturale, bocciardato, levigato, rustico, scratch, lappato, fiammato, spazzolato, anticato, burattato, ecc.
Naturalmente queste finiture non sono omogenee per tutte le categorie di pavimenti ma si differenziano per materiali; alcuni trattamenti sono utilizzati per il legno, altri per la ceramica, altri ancora per la pietra.
La scelta della finitura è da valutare in base all’ambiente di posa della pavimentazione: difficilmente andremo a mettere una piastrella levigata o lucida in giardino così come difficilmente si installerà un pavimento bocciardato o sabbiato in cucina, dove, la praticità di pulizia è un requisito fondamentale.
Ci sono ambienti, dove, la scelta della finitura dipende da altri fattori, non solo da questioni legate all’utilizzo e alla pulizia; in stanze quali la camera da letto o il salone, la scelta della finitura del pavimento è una questione puramente estetica: in base allo stile dell’arredamento o un futuro progetto di arredamento (se si tratta di una casa in costruzione) si sceglierà la posa di una pavimentazione piuttosto che un’altra, si sceglierà il materiale da utilizzare, si sceglierà la colorazione più adatta e meglio abbinabile e si sceglierà anche la finitura superficiale della piastrella o della lastra di pietra (marmo, travertino, granito) o legno che più si preferisce.
Considerando le infinite opportunità oggi disponibili, abbiamo l’imbarazzo della scelta...in questo caso, quindi, entra in gioco l’estro creativo di ognuno di noi.
Sara Raggi