Come Pulire Il Pavimento Di Granito

La pulizia del granito

Tra le pietre naturali il granito è, senza ombra di dubbio, una delle più resistenti e facilmente manutenibili. Proprio in virtù delle sue caratteristiche tecniche, nettamente superiori a quelli dei marmi e dei calcari, è in grado di garantire un’elevata resistenza all’usura, alla compressione e all’abrasione; per questo si tratta di un materiale molto impiegato anche per l’applicazione in ambienti esterni, zone altamente transitate e facilmente soggette a sporco.

Tutti i materiali lapidei a base di silicati, esattamente quali possono essere i graniti, ma anche le quarziti, i porfidi, i serpentini e le beole, rispetto alle pietre calcaree, come i marmi, i travertini e le ardesie, sono assolutamente più resistenti e meno sensibili agli attacchi chimici, anche se possono comunque subire processi di  corrosione a contatto con alcuni acidi forti. A differenza dei marmi, i graniti sono resistenti anche agli acidi deboli quali l’alcool, l’aceto, l’acido citrico e anche ad alcuni acidi forti, che eventualmente possono essere utilizzati nella pulizia domestica, come ad esempio l'acido muriatico. In ogni caso l’impiego di quest’ultimi è consigliabile soltanto in casi estremi, dopo aver tentato inutilmente di intervenire con altri detergenti meno potenti ed invasivi. Su tutte le pietre naturali, graniti compresi, è invece assolutamente vietato utilizzare prodotti detergenti che contengono l'acido fluoridrico, che è in grado di sciogliere completamente anche il quarzo che compone i silicati e/o l' acido fosforico; anche se l’acido cloridrico con concentrazione al 40% può essere utilizzato per recuperare pavimenti in granito molto degradati. In questo caso però non si tratta  di un intervento di pulizia ma piuttosto di un’asportazione volontaria della parte più superficiale del materiale che permette di “restaurare” il pavimento riportandolo al suo colore iniziale.

Il granito, così come il marmo, a causa della sua porosità, risulta comunque essere un materiale non completamente impermeabile all'acqua, per cui  esiste sempre il rischio che si formino efflorescenze saline, dovute  al trasporto di sali sciolti nell' acqua, o macchie giallo-rossastre dovute all’ossidazione del ferro (anche se si tratta più che altro di un il problema tipico di alcuni marmi ed in particolar modo al bianco di Carrara). Per ovviare a questo tipo d’inconveniente però basta un adeguato trattamento superficiale, che consenta di chiudere le porosità microscopiche tipiche della pietra; anche un trattamento idro-oleorepellente a base acquosa è assolutamente consigliabile per proteggere adeguatamente il proprio pavimento di granito.

Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria è consigliabile il lavaggio con prodotti specifici appropriatamente diluiti in acqua, o in alternativa detergenti neutri; mentre circa una volta all’anno, o comunque quando lo si ritiene opportuno in base alla necessità e allo stato di usura, è bene rinnovare sui pavimenti lucidati la protezione, applicando sulla superficie pulita una soluzione di cera apposita, diluita in acqua (solitamente 2-3 bicchieri di cera in 5 l d’acqua). Ovviamente in alcuni casi l’acqua non è sufficiente per pulire e si deve ricorrere a soluzioni diverse quali ad esempio l'ammoniaca o la candeggina, che a differenza di quanto spesso si sente dire, vanno assolutamente bene su tutte le pietre naturali ed ovviamente anche sul granito.

La pulizia dipende anche dal tipo di finitura superficiale: per superfici lucide o levigate è bene usare solo prodotti a bassa concentrazione (molto diluiti) e con grado di acidità (ovvero ph) di poco superiore alla neutralità, mentre su materiali lapidei compatti e non molto sensibili si può ricorrere a soluzioni concentrate per esercitare un’azione più efficace di pulizia. In ogni caso, in seguito al lavaggio con soluzioni acide o basiche che siano, è sempre necessario per inibire l’azione del detergente sciacquandolo con l’acqua o con particolari sostanze neutralizzanti, in modo tale che il potere corrosivo di queste sostanze venga annullato e si eliminino i sali che possono formarsi per reazione con i materiali lapidei a vista.

A scopo precauzionale è comunque meglio, prima di applicare prodotti detergenti particolari, effettuare delle prove che permettano di determinarne l’effettiva efficacia del prodotto, dato che su superfici molto alterate o ad elevata porosità esiste il rischio che il detergente penetri senza aver poi la possibilità di asportarlo con il lavaggio finale. Esistono poi in commercio alcuni detergenti espressamente dedicati all’eliminazione di macchie difficili quali quelle di cemento, ruggine, verderame, o altro.

Sara Raggi

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